II – Progetto per il recupero degli ex-Mercati Generali di Viterbo

Tra il 1929 ed il 1931 viene interrato il fiume Urcionio, che attraversa trasversalmente il centro storico della città. Alcuni tratti del fiume rimangono tutt’oggi visibili nei pressi di Valle Faul (Viterbo Ovest) e Via Genova (Viterbo Est). 

Attraverso il Piano di Ricostruzione del 1946 ed il successivo PRG (Salcini-Smargiassi) del 1956 si raggiunge l’articolazione attuale della città, attraverso un’espansione radiale rispetto al centro storico cittadino. 

Questa caratteristica, garantisce un assetto piuttosto omogeneo che ha come baricentro il centro cittadino, tuttavia, rappresenta un forte limite ai collegamenti della città. L’assetto radiale non permette, infatti, una percorrenza trasversale rapida.

La recente apertura della Circonvallazione G.Almirante che collega Viterbo sud-est a Viterbo Nord-est ha mitigato questa problematica, ma non è stata del tutto risolutiva. 

Di pari passo con la prima espansione al di fuori delle mura, lo sviluppo urbanistico dell’area di progetto avviene, dunque, a partire dai primi anni del ‘900 e si conclude negli anni ’60 dello stesso secolo.


Come si è articolata la genesi dell’area di progetto?

L’area dei Mercati Generali, inizialmente meno estesa, fu acquisita da un privato nei primi del ‘900 con l’intenzione di edificarla. 

Un documento risalente al 1927 presenta una richiesta di visto per perizia e planimetrie, al fine di creare all’interno dell’area il complesso dei Mercati Generali. 

Il documento pone dei dubbi sulla possibile preesistenza dell’avancorpo principale del complesso, la cosiddetta “casa del custode”, la cui costruzione, sarebbe quindi avvenuta prima dell’acquisizione dell’area da parte dell’attuale proprietario. 

La maggior parte dell’edificazione dell’area, risale agli anni ’30 ed è documentata da numerose richieste al Genio Civile e descrizioni delle costruzioni e dei primi lavori sull’area. 

Risale al 1936 un documento contenente un’analisi strutturale con relativo dimensionamento per le nuove strutture (A-B-C1). 

Dopo la seconda Guerra Mondiale, nel 1949, viene acquistata la particella adiacente alla prima area dei Mercati, alla quale segue la costruzione di un nuovo edificio (D).  Nel 1964 viene realizzata l’appendice C2 alla preesistente C1.

I mercati si compongono, in questa fase, di un insieme articolato di 4 corpi: uno dei quali (C1-C2) ,posto a cavallo del confine delle due particelle accorpate (123-B e 123-C), è evidenziato dal passaggio di un fosso intubato le cui acque provengono dal fiume Urcionio. 

Negli anni ’60 i Mercati Generali entrano in funzione, ma l’attività commerciale in questa sede cesserà di esistere circa 30 anni dopo, in seguito al trasferimento dei punti vendita in una nuova sede sulla Via Teverina, zona Viterbo Nord.


Se vuoi scoprire il progetto del Museo delle Macchine di S.Rosa, vai al prossimo articolo sul recupero degli ex-Mercati Generali